venerdì 23 luglio 2010

Radiofreccia


Sono le 22.00 del 20 giugno 1993, Bruno Iori, il deejay di Radiofreccia, all'alba del diciottesimo anniversario della fondazione della stessa, decide di chiuderla. Prima di farlo rievoca gli anni passati, partendo proprio dagli episodi che portarono alla creazione di quella che un tempo era Radio Raptus. Il lungo flashback parte dal 1975, in una piccola città del reggiano. Il periodo è caratterizzato dalla fondazione di molte radio libere e così, anche Bruno, ragazzo affascinato dalla musica, fonda la propria radio, chiamata appunto Raptus. Aiutato dai suoi amici Iena, Tito, Boris, e soprattutto Freccia, Bruno vedrà crescere sempre di più il suo progetto, che però perderà la connotazione di libertà per diventare sempre più una realtà commerciale. La vita dei suoi amici, tra scherzi, scampagnate, serate al bar di Adolfo e vicissitudini familiari, non sarà semplice. Tito tenterà di uccidere il padre che abusava della sorella, mentre Iena sposerà una donna che lo tradirà con Boris il giorno stesso delle nozze, durante il ricevimento. La sorte peggiore toccherà però a Freccia, che cadrà nella tossicodipendenza a causa della sua relazione con una ragazza eroinomane. La sua dipendenza gli farà perdere il lavoro e gli procurerà diverse frizioni con i suoi amici, ed in particolar modo con Bruno, e gli causerà molti guai con la giustizia. L'amore di Marzia lo farà riprendere, ma la delusione d'amore con Cristina, sorella di Iena, lo farà ripiombare fatalmente nella droga. Dopo la sua morte, Radio Raptus verrà ribattezzata, in suo onore, come Radiofreccia.

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